giugno 23, 2010

Il regalo alle maestre

Ma si fa il regalo alle maestre?
A me non dispiacerebbe portare qualcosa alla Betta e alla Giò.
Già ho pensato a cosa scrivergli sul biglietto. Sarebbe una frase sentita: che loro sono persone speciali. Perché mica lasci i tuoi figli a una persona qualunque.
Però non so.
Si usa?
E poi cosa gli regalo?

giugno 14, 2010

Le chiavi della macchina

Siamo nella fase idolatrìa della macchina, l'ho già detto. In primis quella del papà. Poi quella del nonno. A seguire quella della mamma. Fanalino di coda della hit parade: quella della nonna.
Da un paio di settimane però Mattia è in fissa con le chiavi della macchina. Lui le chiama chiaghi e appena me le nomina mi assale una pesantezza infinita. Qui la hit vede quelle della mamma al primo posto, quelle del papà al secondo e quelle della nonna al terzo: triste surrogato basic, accettabile solo in assenza delle altre due, che invece c'hanno il pulsantino.
Metti che ti chiede queste cavolo di chiaghi. Metti che è sabato mattina e sei reduce da un week end (il precedente) da delirio. Che fai? Vorrai mica iniziare il fine settimana con un capriccio selvaggio? Ma sì, gliele dai (codarda!). Lì ti si apriranno due possibilità: lui le acchiapperà e non le mollerà più fino all'ora della pappa (ma vi sembra normale? A me no). Oppure le userà a mo' di cacciavite, spatola, punteruolo (?), nel senso che una volta ci ha infilzato anche un pezzo di pane.
Nel secondo caso ti sorbirai pure un predicozzo del consorte che ti ricorderà che le tue chiavi c'hanno un microchip (eh?) per l'antifurto e non è buona cosa che uno dei tuoi figli le usi in quel modo lì. Lo stesso consorte, quando saremo in giro, gliele toglierà di mano (perché lui ce la fa a farsele dare senza farlo piangere, arg!) e se le infilerà nel taschino. Come mai? Direte voi. Per metterle al sicuro. Ma soprattutto perché essendo esemplare unico (nel senso che non ti sei ancora decisa a fare un nuovo duplicato) si divertirà a vedere la tua espressione di terrore quando penserai che il cucciolo te le abbia perse.

giugno 07, 2010

Di feste e compleanni

Lo scorso weekend è stato quello delle feste. La festa di compleanno della Ceci - la compagna di nido che faceva tre anni - e quella del consorte, che ne faceva trentasette in più.
Due righe sul regalo: cosa compri a una bimba di tre anni? Va di moda Hello Kitty, ti dice la collega informata sui fatti. Così ti fiondi da Toys mezz'ora prima della festa. Alla fine opti per un libro, di quelli grossi, con la cornice in velluto: Storie da un minuto. E ci azzecchi. Nel senso che la Ceci riceverà nell'ordine quattro sedioline rosa di Hello Kitty. Il tavolino di Hello Kitty. Il telo mare, il canotto, i braccioli, il gioco da spiaggia e la bandana di Hello Kitty. E una Barbie, ah no, una Winx.
Poi siccome non ti piacciono quelle scenette in cui il festeggiato apre cinquantasei regali e nessuno sa chi ha regalato cosa, decidi di metterci un biglietto, che leggerà la mamma naturalmente.
Ce l'hai vero una biro in borsa per scrivere due righe? No, non ce l'hai. E allora che fai? Compri una penna da Toys. Ce l'avranno una penna da Toys? Ma sì. Guarda quelle penne lì alla cassa. Ne acchiappi una. Senza chiedere il prezzo. Firmerai il tuo biglietto con una penna che ha il profumo a spruzzo incorporato, fragranza di fragola per l'esattezza. Questo è il motivo per cui l'hai pagata quei 9.90 che facevi anche a meno di spendere (incauta donna!).
L'indomani altra festa. Quella a sorpresa per i quarant'anni del consorte. Decidi il giovedì per la domenica e già il venerdì sei convinta che lui l'abbia capito. Poi decidi di buttarla sul lui-non-sa che-tu-sai che-lui-sa e di vedere come va a finire. Risultato: non aveva capito niente. Ché si sa gli uomini son sempre un po' nel loro mondo. Per fortuna.